I ponti di Budapest: tra le sponde del Danubio

Esiste un modo migliore di godersi una città se non quello di camminare tra le sue vie ed i suoi quartieri? Secondo me no, amo girare una città a piedi e Budapest non sarebbe stata da meno. Addio ai mezzi pubblici e pronti per il primo giorno effettivo in terra ungherese. La città di Budapest è spaccata in due dal Danubio, il secondo corso d’acqua più lungo d’Europa. Il fiume separa la metà di Buda da quella di Pest. La giornata prevedeva un itinerario sulle sponde del fiume, tra i ponti di Budapest.
Il Ponte Elisabetta
A circa 200 metri dal mio alloggio, il primo ponte che avrei (ri)visto quel giorno era il Ponte della Libertà (di cui ho già parlato nell’articolo precedente). Continuiamo quindi verso Nord per trovare il Ponte Elisabetta. Piuttosto semplice nella forma, questo ponte non è quello originale costruito nel 1903. Agli inizi del ‘900 questo ponte ha avuto il record mondiale di apertura centrale di 290 metri. Il ponte era dedicato all’imperatrice austriaca e regina d’Ungheria Erzsebet Wittelsbach, conosciuta col vezzeggiativo Sissi.

Ma durante la Seconda Guerra Mondiale le truppe tedesche decisero di farlo saltare in aria, distruggendolo completamente. Dopo svariati anni dalla conclusione della guerra, causa mancanza fondi, la città riuscì nella realizzazione di un nuovo progetto. Del Ponte Elisabetta originario però non ne rimase solo che il nome, a ricordo della meraviglia di un tempo.

Il Ponte delle Catene
Uno tra i ponti di Budapest più conosciuti e famosi. Il suo nome completo è Ponte delle Catene Szechenyi, in onore al conte che lo progettò. Egli ebbe innumerevoli avversari per la realizzazione del progetto, si temeva che il flusso d’acqua avrebbe dilavato le fondamenta e il ponte sarebbe crollato. Il conte tuttavia cercò sostenitori e nel 1839 diede inizio all’opera più rilevante del secolo. La costruzione durò 10 anni ed una leggenda narra che durante l’inaugurazione un garzone si accorse che i quattro leoni non avevano la lingua. Per la vergogna il loro scultore si gettò subito nel Danubio.

Ecco però una storia ricorrente tra i Ponti di Budapest. Durante la Seconda Guerra mondiale anche questo ponte venne fatto saltare dalle truppe Tedesche. Il 20 Novembre 1949, gli abitanti della capitale poterono riprenderne il possesso. Ciò che hanno passato nel corso degli anni ognuno di questi ponti non fa che aumentarne l’apprezzamento. La bellezza di un monumento il più delle volte è oggettiva, ma è la storia che sta dietro a renderlo speciale, unico.

Il Castello di Buda
A poca distanza dal Ponte delle Catene, vi è il Castello di Buda. Questa grandissima e stupenda reggia è il luogo storico utilizzato dai Re ungheresi. Di stile barocco, nel 1987 è stato inserito dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità. Questo palazzo reale contiene anche il museo storico di Budapest e la galleria nazionale Ungherese.

Di fianco al castello vi è invece Palazzo Sandor, originariamente la casa della famiglia Sandor. Oggi invece la residenza ufficiale del presidente della Repubblica. Verso le 11 del mattino (mi ci sono imbattuto casualmente), potete assistere ad un simpatico cambio della guardia in (piccolo) stile Buckingham Palace. Il Palazzo Reale è uno dei luoghi più intriganti della città. Li è concentrata la storia di Budapest. Inoltre il panorama che offre è da togliere il fiato.


La chiesa di Mattia e il Bastione dei Pescatori
Rimanendo sul lato di Buda, continuo il mio giro passando dalla chiesa di Mattia. Anche qui la storia che ci sta dietro è interessante. Essa è stata teatro di sfarzosi avvenimenti come la messa di ringraziamento tenutasi dopo l’incoronazione di Mattia nel 1458, re dalla quale prende il nome. Nel 1541 venne trasformata in moschea per poi tornare chiesa principale della città dopo la riconquista di Buda. L’aspetto esterno è molto fantasioso è ti colpisce immediatamente. Colori accesi che ne risaltano l’edificio.

Di fianco la chiesa il Bastione dei Pescatori. Queste mura sono ormai diventati una delle attrazioni principali della città grazie al panorama che offrono. Una vista sul Danubio e su Budapest da far sbizzarrire qualsiasi fotografo. Ovviamente la massa di turisti che trovate qui a qualsiasi ora del giorno rendono difficile qualsiasi scatto.

Il Ponte Margherita
Arriviamo nel punto più lontano del nostro tour tra i ponti di Budapest con quello di Margherita. Il ponte collega Buda e Pest con l’isola Margherita, posta al centro del Danubio. E’ quello dalla storia, forse, più triste tra tutti i ponti. I tedeschi non si risparmiarono neanche qui e, sempre nel 1944, lo fecero esplodere nel pieno traffico di mezzogiorno. Un’arcata si spezzò ed i veicoli che vi procedevano precipitarono nel fiume. Circa cento civili persero la vita a causa del tragico evento.

L’Isola Margherita
Un isolotto lungo circa 2 km e mezzo nel pieno centro di Budapest. Arrivavo in questo luogo con la stanchezza che iniziava a farsi sentire, e guarda caso trovavo un posto di relax e tranquillità. Una fontana iniziale che spruzza acqua a ritmo di musica nasconde alle sue spalle distese di prati e giardini. Un libro, un po di ombra sotto un albero e qui riesci a passare qualche ora in totale tranquillità.

Il Parlamento
Era tempo di tornare verso l’ostello, questa volta percorrendo la sponda di Pest, dove dopo qualche centinaio di metri dal Ponte Margherita avrei trovato il Parlamento. Quello di Budapest è il secondo Parlamento più grande d’Europa ed il terzo al mondo. Realizzato in quasi 20 anni, tra esterno ed interno ci sono 242 statue che adornano l’edificio neogotico. Ciò che rende speciale il palazzo è la sua posizione, praticamente sul fiume. Uno scatto fotografico sulla sponda opposta descrive perfettamente tutta la struttura. (Se non se ne capiscono le reali dimensioni basta guardare le piccole auto in basso per avere un paragone)

Le opere che ricordano il passato travagliato di Budapest, a causa delle guerre, sono parecchie. Tra i più toccanti c’è quello delle scarpe sulle rive del Danubio. Questo ricorda il massacro di cittadini ebrei compiuto dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate durante la Seconda Guerra Mondiale, che prima uccisero le vittime e poi ne gettarono i corpi nel Danubio. Un velo di tristezza circonda queste scarpette sulla soglia del fiume.

Un po di Pest: la Basilica di Santo Stefano e il Teatro dell’Opera
Concludiamo l’itinerario addentrandoci in Pest. La Basilica di Santo Stefano, vicino il Ponte delle Catene, è un’altra importante chiesa della città. Venne costruita sul rialzo dove centinaia di persone, dopo la grande alluvione del 1838, trovarono rifugio prima di essere tratte in salvo dalle barche. In passato subì gravi danni, prima i soliti bombardamenti danneggiarono il tetto. Poi durante i lavori la cupola prese fuoco, ed infine un temporale ne spazzò via la copertura.

Infine il Teatro dell’Opera. Posto sulla famosa via Andrassy, quest’edificio neo-rinascimentale rappresenta il centro teatrale della città.

L’itinerario del primo giorno si conclude qui. Una passeggiata tra i ponti di Budapest di circa 15 km che mi hanno fatto conoscere un po di più sulla città. Avevo già capito il motivo per cui mi piaceva la capitale, ed era proprio per la sua storia. Tutti i monumenti e luoghi importanti di Budapest sono stati distrutti o in parte danneggiati innumerevoli volte. Ma ciò che mi affascinava era la capacità di sapersi ricostruire. Cadere si, ma rialzarsi sempre e più forte. Praticamente, un insegnamento di vita.
