La storia di Siviglia: dalla Torre dell’Oro all’Archivio delle Indie

Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno, il viaggio spagnolo si stava per concludere. Ancora qualche ora ed avremmo preso il nostro volo Ryanair direzione Milano. Non prima però di aver dato un ultimo saluto a Siviglia. Una visita a ciò che rimaneva del nostro itinerario: la Torre dell’Oro e l’Archivio Generale delle Indie. Due luoghi che riassumono la storia di Siviglia.
La Torre dell’Oro
Questo monumento sulla sponda del fiume Guadalquivir rappresenta, insieme alla Cattedrale (l’articolo lo trovate qui), un simbolo della città. Venne costruita agli inizi del XIII secolo per controllare la navigazione del fiume. Non è molto alta, ma la sua struttura semplice riesce a farsi apprezzare e a trasmettere un po della sua storia.

Con pochi euro è possibile entrare e ad arrivare fino su in cima, dove un bel panorama sulla città appagherà la vostra vista ed i vostri scatti. Su tutti, la Cattedrale sguscia fuori dal resto della città, impossibile non restarne affascinati.

Tra i vari piani, invece, la Torre ospita un’interessante Museo navale, le cui raccolte evocano la storia di Siviglia come porto fluviale. Infatti, un tempo la Torre dell’Oro era unita ai muraglioni che difendevano la parte Sud della città, e che si estendevano fino ai Reales Alcazares. All’interno del museo trovate, dunque, reperti e strumenti nautici.


Conclusa questa breve visita, continuiamo con una passeggiata lungo il fiume fino ad arrivare all’Arena della Real Maestranza, uno dei luoghi più prestigiosi della tauromachia. Devo essere sincero, non mi piace questa usanza spagnola e questa fissazione per i tori. Non mi soffermerò quindi su questo argomento, proprio come non ci siamo fermati davanti l’Arena.

Archivio Generale delle Indie
Dopo un pranzo sfizioso da Montaditos (TripAdvisor: CLICCA QUI), ci rimaneva qualche ora da spendere prima di tornare a prendere i bagagli per dirigerci verso l’aeroporto. Decidiamo di fare una piccola visita all’Archivio Generale delle Indie. Quest’edificio, di stile rinascimentale, fu costruito per ospitare la Borsa dei Commercianti. Nel 1785 fu convertita in sede dell’Archivio delle Indie per volontà di Carlo III.

L’obiettivo era quello di raccogliere i numerosi e preziosi documenti legati ai possedimenti spagnoli d’oltremare. Oggi è uno degli archivi più importanti al mondo, con oltre 86 milioni di manoscritti ed oltre 8 mila mappe.

La visita è durata poco, la storia che sta dietro all’Archivio delle Indie mi incuriosiva. Osservare però gli innumerevoli libri e manoscritti dopo un po risultava noioso.

Terminata l’ultima visita terminava anche il nostro tempo a Siviglia. Non ci restava altro che riprendere le valigie, dare un ultimo sguardo dal finestrino del pullman a quella città che mi aveva tanto sorpreso, e salire sull’aereo che ci avrebbe riportato a casa.