Consonno: la città fantasma della Brianza

Consonno: la città fantasma della Brianza

Ci sono luoghi più di altri che ispirano le nostre fantasie. Fanno viaggiare le nostre menti nel passato, cercando di immaginare i fasti che un tempo quel determinato luogo era in grado di offrire. Consonno è sicuramente uno di questi. In provincia di Lecco, precisamente sotto il comune di Olginate, si trova questa piccola città fantasma. Sperduta tra le Prealpi lombarde e un tempo luogo di divertimento tra i giovani, oggi Consonno offre uno spettacolo di degrado e abbandono. Divenuta famosa proprio per il suo stato, nei weekend viene presa d’assalto dai curiosi che invadono la zona per osservare ciò che rimane di questa piccola cittadina.

Città fantasma: un camion abbandonato

Storia della città fantasma

La gloriosa nomina di Consonno ebbe inizio nei primi anni ’60, grazie al conte Mario Bagno. Durante il periodo del boom economico italiano, questo imprenditore milanese proprietario di un’azienda che stava costruendo strade e aeroporti in tutta Italia, vide in Consonno il luogo ideale per costruire il suo personale “paese dei balocchi“. Il suo progetto prevedeva l’abbattimento di tutte le costruzioni esistenti, perlopiù case e stalle, e la costruzione di una piccola “Las Vegas“. Alcuni dei pochi abitanti che risiedevano a Consonno iniziarono ad abbandonare il luogo, mentre i restanti furono obbligati a vivere in baracche prefabbricate.

Città fantasma: i resti degli edifici

Il conte non si fermò davanti a nulla, eliminò tutto ciò che c’era da eliminare, compresa una collina che a suo parere ne limitava il panorama. Tutti questi lavori però intaccarono l’equilibrio geologico del territorio e le piogge incessanti del 1966 provocarono l’anno dopo una prima frana che bloccò la strada che portava ad Olginate. Il conte, imperterrito, riparò i danni e continuò i suoi progetti di eliminazione. Gli unici luoghi che lasciò intatti furono la chiesa, la canonica ed il cimitero.

Città fantasma: la chiesa, uno dei pochi edifici rimasti intatti

La “Las Vegas” della Brianza

Il 1968 fu l’anno della nascita della Consonno dei divertimenti. Furono costruiti ristoranti, alberghi, costruzioni con richiami a diverse culture come una pagonda cinese. Il conte Bagno non si fermò e continuò a costruire nuove attrattive, come un campo di calcio, uno di pallacanestro, uno di tennis, una pista per pattinaggio, un luna park ed uno zoo. “A Consonno è sempre festa“, questo il cartello che dava il benvenuto ai visitatori, che pian piano aumentavano sempre di più.

Città fantasma: la pista da ballo

L’edificio più grande ed imponente era il minareto, un grande centro commerciale dove al centro era posta una torre che, secondo Bagno, tutti avrebbero ricordato ed ammirato. Il piano terra dell’edificio era costituito dalla galleria commerciale, mentre al primo ed al secondo piano si trovavano degli appartamenti.

Città fantasma: il minareto

Il disastro e la nascita della città fantasma

Per qualche anno Consonno continuò la sua vita gloriosa. Esattamente fino al 1976, quando una nuova frana distrusse la via che da Consonno portava ad Olginate. Nel 1981 il conte tentò di riparare nuovamente i danni per rilanciare il progetto ma i turisti, un tempo attratti dalla novità, non tornarono più. Anche i pochi abitanti decisero di fuggire dal paesino decretando la fine di Consonno.

Città fantasma: degrado e abbandono

Da allora Consonno venne inondata da giovani alle prese con alcool e droga, che distruggono sempre di più gli edifici. Nel 2007 un rave party portò ad un ulteriore danneggiamento delle strutture, rendendole sempre più pericolanti, ed all’imbrattamento di parecchie mura con graffiti.

Città fantasma: graffiti

Oggi dunque Consonno appare in uno stato di abbandono desolante. La più classica delle città fantasma, con un breve periodo di gloriosità, ma che adesso è solo un vago ricordo di quello che era il progetto iniziale del conte Bagno.

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