Francoforte, giornata nella Mainhattan tedesca

Francoforte, giornata nella Mainhattan tedesca

Non so come mai, ma ho la sensazione che Francoforte non riceva la giusta attenzione e desiderio da parte del turista medio. Per molta gente la Germania si limita a Berlino e Monaco. Magari Stoccarda ed Amburgo. Non tutti sono stati a Francoforte e pochi la mettono nella “lista dei desideri“. I più la conoscono grazie al suo aeroporto internazionale, utilizzato come scalo da tantissimi voli intercontinentali.

Io, personalmente, non appena mi si è presentata davanti l’opportunità di visitarla non ci ho pensato due volte. Del mio viaggio a Fulda la cosa che infatti mi urgeva di più fare era senza dubbio una giornata nella città sul Meno. Un’ora circa di viaggio. Il treno ci avrebbe portati dalla stazione di Fulda direttamente a Frankfurt (Main) Hauptbahnhof, stazione centralissima della città.

Francoforte: la stazione

La Mainhattan con i suoi grattacieli

Giunti a destinazione ed usciti dalla stazione ciò che vedo mi lascia subito stupito. Il profilo dei grattacieli, che catturano lo sguardo dei turisti, era sinceramente del tutto inaspettato. Prima del viaggio mi ero informato sulla città ed ero curioso di vedere dal vivo questi immensi palazzi tanto nominati. Ma mai mi sarei immaginato che mi avrebbero sbalordito in quel modo. Non a caso la zona viene soprannominata Mainhattan, giocando con la parola Main (Meno) e Manhattan. In riferimento ai grattacieli della Grande Mela.

Francoforte: la vista sulla city

Di tutti questi grandi edifici, perlopiù sedi di prestigiose banche, quello che più mi interessava era la Main Tower. Torre alta 200 metri e la prima in Europa con la facciata realizzata interamente in vetro. Ma il mio interesse era un altro. Questo palazzo è l’unico di Francoforte ad essere aperto al pubblico. Al modico prezzo di cinque euro, un ascensore che viaggia alla velocità di sette metri al secondo ti porta su in cima, nella piattaforma panoramica.

Francoforte: i grattacieli della Mainhattan

Su in alto il vento tira forte. La vista su tutta la città mi fa smettere di respirare. Le punte degli altri grattacieli erano così vicini da sembrare irreali. In basso invece, tutto sembra così piccolo e lontano. Lo “skyline” di Francoforte è carico di emozione. Consapevole di vivere uno di quei momenti nella vita che non dimenticherai facilmente, mi costringo dopo circa 30 minuti a tornare con i piedi per terra.

Francoforte: vista dall'alto

Il centro storico di Francoforte

Lasciandoci alle spalle la Mainhattan e proseguendo il nostro piccolo tour, in neanche 15 minuti di camminata raggiungiamo il centro storico della città. Centro situato a pochi metri dal fiume Meno e nella quale spiccano tre edifici.

La Paulskirche

La chiesa di St. Paolo (Paulskirche) è un edificio di stile classico costruita nel 1789. Inizialmente chiesa protestante, nel 1833 venne consacrata come principale chiesa evangelica Luterana. Ha una grande importanza nella storia tedesca in quanto, tra il 1846 ed il 1849, fu sede del primo parlamento democratico tedesco. Come la maggior parte degli edifici del centro, questa chiesa, venne distrutta nel 1944 a causa dei bombardamenti della guerra. Successivamente venne restaurata dall’architetto Rudolf Schwanz, che optò per una cupola ricoperta da rame.

Francoforte: la paulskirche

Questo metodo è sicuramente il più suggestivo e divertente. Il viaggio, che dura circa 40 minuti, ti mostra la città da un’altra prospettiva. I numerosi ponti visti dal Tamigi mi colpivano, il Tower Bridge mi stregava. La traversata era un continuo girarsi di qua e di la, con la bocca semi aperta, per non perdersi neanche un dettaglio. Attimi di pura emozione che la DLR non regala.

La piazza Romerberg

Il cuore del centro storico è sicuramente questa bellissima piazza a pochi passi da Paulskirche. E’ qui che i turisti si soffermano più del dovuto, magari per un pranzo visto il tanto spazio e i ristoranti presenti. Gli edifici sono dalle forme tipiche tedesche. Anche gli ornamenti delle facciate sono “marchiate” Germania. E’ un immersione totale nello spirito e nella cultura della città. Il Romer, l’edificio più grande della piazza, è la sede del municipio dal 1405. 

Francoforte: i colori della piazza

Il duomo di San Bartolomeo

Alle spalle della piazza Romerberg, l’imponente cattedrale sovrasta tutto il centro. E’ la chiesa di San Bartolomeo, duomo della città. Costruita tra il XIV ed il XV secolo con uno stile gotico, al suo interno presenta altari, pietre tombali e svariate opere d’arte. Questa chiesa venne distrutta una prima volta nel 1857 a causa di un incendio. Le devastanti distruzioni della Seconda Guerra Mondiale che, come detto prima, colpirono il centro la danneggiarono una seconda volta. Ricostruita in entrambi i casi, la sua torre è oramai uno dei simboli della città, nonostante la cattedrale sia piuttosto modesta in quanto a dimensioni.

Francoforte: il duomo di San Bartolomeo

Passeggiata sul Meno

Ad un soffio da questo agglomerato di storia ed architettura troviamo il Meno. Il pomeriggio è dedicato ad una bella passeggiata lungo fiume. Percorrendo la piccola via che prosegue da piazza Romerberg si arriva all’Eiserner Steg, il ponte di ferro. Ciò che mi colpisce immediatamente non è il ponte, comunque degno di nota, ma l’acqua giallastra del Meno. Sicuramente non tra i fiumi più puliti al mondo.

Attraversato il ponte arriviamo nella “costa dei musei“. Infatti, tra il Friedensbrücke (ponte della pace) e l’Eiserner Steg si trovano la bellezza di 13 musei uno di fila all’altro. Inoltre, essendo sabato, la via è colma di bancarelle per il mercato settimanale del quartiere. Vestiti e souvenir vengono presi d’assalto dai turisti e non solo. 

La passeggiata è piuttosto piacevole e da, inoltre, una nuova prospettiva sulle attrazioni principali della città. I grattacieli e le chiese più alte sono ben visibili da questo punto, con una visuale spianata che è un invito allo scatto fotografico.

Francoforte: vista sulla city Mainhattan

Quel pomeriggio piuttosto caldo stava lentamente volgendo al termine. I nostri minuti a Francoforte stavano per scadere, il treno del ritorno di certo non aspettava noi. Sapevo che nella città c’era altro da vedere, ma ero molto soddisfatto di quanto visto. Questa città mi aveva colpito, ma non nel modo classico in cui vengo solitamente colpito. Il motivo potrebbe essere la mia scarsa conoscenza della città prima del viaggio. Non sapevo cosa avrei trovato e quindi non mi ero posto aspettative. Ed è proprio questo ciò che ho imparato da questo viaggio: giudicare un posto dopo averlo visitato, e non prima.

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