Centro Budapest: nel cuore della città

L’ottima posizione del mio ostello, proprio in centro Budapest, mi permetteva di organizzare liberamente le mie giornate. Per il secondo giorno avevo deciso delle visite culturali per capire ancora di più la città. Entrare nel suo spirito e vivere parte della sua difficile e travagliata storia. Dal quartiere ebraico al museo Casa del Terrore, due luoghi per ricordare i duri periodi di guerre e post-guerre che ha dovuto subire l’intera città di Budapest. Prima però, sarei passato dal centro gastronomico della capitale ungherese.
Meta obbligatoria per i turisti, famosa per il Royal Observatory Greenwich. Offre, inoltre, un’immersione nel verde grazie al Greenwich park, immenso parco dove ha sede proprio l’osservatorio.

Il mercato centrale
Siamo ai tempi del primo sindaco della Budapest riunificata, Karoly Kammermeyer, che per migliorare l’approvvigionamento della città fece costruire cinque padiglioni dallo stesso stile. Quello in centro Budapest, a pochi passi dal Ponte della Libertà, è il più grande e antico mercato coperto della città. Ormai divenuto un vero e proprio luogo di culto, che attrae tantissimi turisti.

Dislocato su tre piani, al piano interrato vi è un supermercato ed un mercato del pesce. Al pian terreno una lunga schiera di bancarelle offrono carni (sopratutto le tipiche salsicce ungheresi), dolci, caramelle, caviale, spezie e vini. Il profumo del posto è invitante e farà crescere in voi la curiosità dei cibi tipici. Al piano di sopra invece, ristoranti, negozi di souvenirs e di abbigliamento completano l’edificio. Per quelli che visitano Budapest per più di due giorni, una tappa qui è obbligatoria. Questo mercato ha la straordinaria capacità di farti sentire un autoctono, a tutti gli effetti. Per tutti i curiosi, il mercato è chiuso la Domenica.

Il quartiere ebraico in centro Budapest
Prossima fermata: la Sinagoga Grande. La presenza ebraica a Budapest è forte e questo quartiere, insieme al suo simbolo, ne sono la dimostrazione. Qui troviamo la testimonianza, ed il ricordo, di migliaia di ebrei travolti dalle furie naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Agli inizi del ‘900 gli ebrei stimati in tutta l’Ungheria erano circa 600 mila, 200 mila solo a Budapest. Nel 1945, al termine della guerra ne rimasero solo 100 mila. La Sinagoga Grande rimane ad oggi il simbolo di questa popolazione ebraica.

Acquistato quindi il biglietto (circa 8 euro) entro nel luogo di culto. All’esterno della Sinagoga troviamo un classico cimitero ebraico disposto su un prato. Vari monumenti commemorano l’olocausto. Il più bello e rappresentativo è un salice piangente fatto in metallo, sulle cui foglie chiunque può far incidere il nome di un proprio parente martire vittima del nazismo. Sul retro della Sinagoga altre tombe e piccoli cimiteri ricordano il terribile passato subito.


Per entrare all’interno gli uomini devono indossare necessariamente la Kippah, il classico copricapo. Così come per i cattolici è segno irrispettoso indossare cappelli all’interno delle chiese, per gli ebrei è irrispettoso entrare in Sinagoga senza copricapo. Di 6000 persone è la sua capienza massima ed è stata costruita nel 1859 in stile moresco. La Sinagoga Grande, in centro Budapest, è la Sinagoga più grande d’Europa e la quarta più grande al mondo. Rivolta verso Gerusalemme, è formata da due piani. Quello superiore, con i posti a sedere non visibili dal pian terreno, è quello per le donne. Il piano di sotto è invece per gli uomini, perché quando pregano non devono avere distrazioni di alcun tipo.

Circa due ore ho passato all’interno della Sinagoga. Guide gratuite in qualsiasi lingua, ad intervalli di circa mezz’ora, raccontano la storia del quartiere. Affascinante sentirsi parte di loro anche solo per qualche ora. Ciò che ti lasciano luoghi così è indescrivibile. Entrare di forza in una nuova cultura mi lascia una ricchezza unica ed una conoscenza che tutti spero un giorno riescano a provare.


Alle spalle della Sinagoga Grande si estende per qualche isolato il quartiere ebraico. Tortuose stradine contengono case con archi, caffè e birrerie semi diroccate. Negli anni passati, per esigenze economiche, gli abitanti del posto avevano aperto tanti locali in strutture poco intatte. Oggi questi locali sono tra i più ricercati e popolati della città. I famosi pub in rovina, rappresentano anche una parte della vita notturna di Budapest, offrendo musica dal vivo, street art e luoghi dove bere in compagnia.

Il museo Casa del Terrore
Nel pomeriggio, invece, decido di visitare il museo Casa del Terrore (TripAdvisor – QUI). In questa struttura, che si trova sul viale principale Andrassy, sono avvenuti fatti terribili durante gli anni di guerra e successivi. Budapest, nella sua difficile storia, ha dovuto subire anche la tirannia del comunismo, negli anni post Seconda Guerra Mondiale. L’edificio veniva utilizzato dai comunisti per imprigionare e torturare a morte chiunque si opponeva alla dittatura. I membri della resistenza e le persone considerate nemiche, qui, trovavano il più delle volte la morte. Con un audio guida è possibile conoscere ogni segreto di quel posto e l’utilizzo tremendo di cui ne veniva fatto. I terribili sotterranei ospitano una vera e proprio prigione, con celle minuscole e stanze adibite ad impiccagione. La crudeltà umana, delle volte, raggiunge livelli che fatico anche solo ad immaginare.

Infine, dopo una giornata passata in centro Budapest alla scoperta del passato della città, la sera una passeggiata di circa 5 km mi fa gustare lo spettacolo del Danubio di sera. Dopotutto, i ponti illuminati sono una delle cose più belle di cui chiunque munito di reflex possa godere. Quindi concludo l’articolo proprio come ho concluso la giornata. Bye bye.
