Atene in poche ore, l’ Acropoli ed il suo Partenone

La nave che segnava la fine delle nostre vacanze stava per lasciare il porto di Paros. La Blue Star Ferries sarebbe arrivata circa alle 13 al Pireo di Atene. L’aereo di ritorno per Milano era previsto per le 20. Vacanze quindi finite..anzi no. Avevamo ancora la possibilità di girare Atene in poche ore. Non conoscevo molto la città, non sapevo quali luoghi privilegiare in così poco tempo. Per fortuna la mia ragazza aveva già in testa il suo obiettivo: l’Acropoli ed il suo Partenone.
Atene città caotica
Sbarcati quindi al Pireo ci dirigiamo verso la metropolitana. Già dal porto iniziavo a farmi una mia idea sulla città. I primi minuti di metro, in superficie, confermavano le mie impressioni: Atene è una città piuttosto caotica. Immediatamente trovai delle somiglianze con Catania (avendo una certa familiarità con quest’ultima). D’altronde, un paragone non è così azzardato: città di porto, mediterranee, traffico “anarchico” e centri non del tutto in pianura, fatti di salite e discese.
Fermata Monastiraki. Eravamo giunti a destinazione. Risalendo dalla stazione metro iniziamo a trovare i primi reperti archeologici. Infatti, la metropolitana di Atene, realizzata non molto tempo fa (solo nel 2001), è stata costruita piuttosto in profondità rispetto la superficie. La salvaguardia dei siti archeologici, sopratutto nelle fermate adiacenti all’Acropoli, era giustamente il fattore primario del progetto.
Monastiraki è un quartiere praticamente pedonale. Piccole vie si intrecciano, fornendo ai turisti numerosi negozi, bar e ristoranti. Ideale per acquisti di souvenir e oggetti artigianali, nelle botteghe è possibile trovare di tutto e di più: da mobili antichi a pezzi d’arte, passando per gioiellerie e bigiotterie. La zona è famosa per il suo mercato delle pulci. Il tutto sotto l’ombra dell’Acropoli. E’ indiscutibilmente il luogo simbolo della città, la zona più assediata dai turisti.

Il “must” di Atene in poche ore: l’Acropoli
Non può non attrarre la tua attenzione. La vasta area che racchiude l’Acropoli attira i turisti, il monte che innalza il Partenone sorveglia tutta la città. Devo essere sincero: non me l’aspettavo così. Non mi aspettavo un’area così immensa. Non sapevo neanche con esattezza cosa volesse dire la parola Acropoli. Solo dopo ho scoperto che il termine, derivato dal greco antico, indica la parte più alta della città. Per questo l’Acropoli mi ha lasciato ancora più sbalordito. La nostra Atene in poche ore si era di colpo trasformata in una scalata per raggiungere il tempio più famoso dell’antica Grecia.
Il biglietto d’ingresso costa 12 euro. Gli uffici informazioni, poco dopo l’entrata, ci permettono di lasciare custodite le valigie. Eravamo pronti alla passeggiata che ci avrebbe portati a 156 metri sul livello del mare, in un caldissimo pomeriggio di inizio Settembre.
L’Acropoli è qualcosa di unico. Non la si vede di certo tutti i giorni. Natura e monumenti si mescolano tra di loro, rendendo l’esperienza irripetibile. Questa città sacra è il più grande complesso architettonico ed artistico greco, patrimonio mondiale dell’Unesco. Durante tutto il percorso resti archeologici ricordano la mitologia degli Dei greci.

L’Odeo di Erode Attico
Uno dei più appariscenti è sicuramente l’Odeo di Erode Attico. Venne costruito a partire dal 161 e fu terminato nel 174. Veniva utilizzato come luogo di ritrovo musicale. E’ una delle opere che Erode Attico fece costruire in onore della moglie Regilla.
La vista del teatro dall’alto è suggestiva e mette in risalto la sua ripidezza. Questo sito archeologico è posto quasi in cima al monte, alle sue spalle si intravede un bel panorama sulla città di Atene.

Il Partenone
Percorrendo gli ultimi metri rimasti arriviamo finalmente su in vetta. Assetati, sudati e affaticati. Alla vista del Partenone però, ci dimentichiamo di tutto. E’ il monumento simbolo dell’Acropoli e dell’intera Grecia. La stazza è travolgente, l’eleganza affascinante. Tempio di ordine dorico, esso è dedicato ad Atena Parthenos, la vergine protettrice della città. E’ composto da 8 colonne in marmo pentelico su ciascun lato corto e 17 sui lati lunghi.

Nel corso degli anni subì varie trasformazioni: prima chiesa cristiana, poi moschea. L’ultima veste che indossò fu quella di magazzino di polvere da sparo, utilizzato dagli Ottomani. E’ proprio questa funzione la causa di maggiore distruzione che subì la struttura nel 1687. I veneziani, sotto la guida di Francesco Morosini, attaccarono Atene a colpi di bombarde. Il magazzino esplose ed il Partenone rimase parzialmente distrutto. Alcuni resti rimangono custoditi al British Museum di Londra, nonostante lo stato greco spinga per riaverli.
Oltre al Partenone, sul pianoro del monte, troviamo anche l’antico tempio di Atena. Questa struttura era luogo di culto verso la dea protettrice della città. Nei secoli precedenti la costruzione del Partenone ne sostituiva di fatto la funzione. Nel 480 a.C. fu distrutto dai Persiani.

Questo è un luogo storico e ricco di cultura. Questi monumenti ti appassionano e incuriosiscono. Il tutto circondato da una vista mozzafiato dall’alto sulla capitale greca. Atene in poche ore era riuscita a darci tanto. Purtroppo, però, il tempo stava per scadere.

La fine di un viaggio
E così, dopo aver preso nuovamente la metro in direzione aeroporto, si poteva dire concluso il nostro viaggio in Grecia. Una vacanza composta dal giusto mix di relax e visite alla scoperta di luoghi nuovi (che è la parte che più mi piace). Ricorderò sempre con affetto questo viaggio, Paros è incantevole. Mentre Atene..be un giorno ci ritornerò per completare la mia visita!!